Mi capita spesso di ricevere domande dai miei lettori riguardo la gestione del proprio budget personale e familiare.
Nei post passati ti ho parlato di alcuni strumenti tecnologici per semplificare operativamente questo processo. Tuttavia, mi sono reso conto di non aver mai condiviso un metodo per decidere quanto spendere e in cosa. Ho deciso di scrivere questo articolo per fornirtene uno che sia intuitivo e di facile applicazione.
Perché ho scelto 1500 euro al mese?
Secondo Repubblica lo stipendio medio di un italiano è di circa 30 mila euro lordi. Il corrispondente importo netto mensile ammonta a circa 1500 euro suddivisi in 14 mensilità.
È un valore medio e non tiene in considerazione delle numerose differenze reddituali che contraddistinguono il nostro Bel Paese. Non mi aspetto, quindi, che questa cifra sia rappresentativa per chiunque. L’aspetto universalmente rilevante è il metodo e come applicarlo proporzionalmente al tuo reddito specifico.
Come suddividere uno stipendio netto di 1.500 euro al mese?
Ti racconto come gestirei lo stipendio mensile se percepissi 1500 euro al mese nette. Di seguito troverai una suddivisione di alto livello tra varie categorie di spesa. Presta particolare attenzione alle percentuali perché dovrai applicarle al tuo reddito specifico.
1) 750 euro per le spese di necessità
Destinerei il 50% delle 1500 euro al mese per le spese imprescindibili. In altre parole, userei questi soldi per necessità primarie come il vitto, le bollette, il cibo e il trasporto. Stiamo parlando di circa 750 euro.
Nella categoria rientrano sicuramente la rata del mutuo, quella relativa al finanziamento dell’auto, le spese alimentari, luce & gas ed eventuali rate di rimborso di prestiti personali contratti in passato. Si tratta di spese a cui non puoi rinunciare oppure perché sono obbligatorie (come, ad esempio, le rate di un prestito).
In questa categoria è volutamente escluso qualsiasi costo che non sia strettamente necessario come, ad esempio, mangiare fuori, viaggiare, l’intrattenimento, etc. Li vedremo meglio nel paragrafo successivo.
Nel caso spendessi mediamente molto più del 50%, suggerirei di analizzare bene la tua situazione. Potresti pensare di ridurre le spese discrezionali, ovvero tutto ciò che non è strettamente necessario. Questo ti permetterebbe di racimolare del denaro in più per pagare tutto ciò a cui non puoi rinunciare.
Potresti però scoprire di pagare una cifra troppo alta per l’affitto o per la rata della tua nuova auto. So che si tratta di scelte complesse e quasi mai piacevoli, ma spesso la cosa più corretta da fare sarebbe ridurre il costo della propria vita. Nello specifico, potresti cercare una casa con un affitto più basso, cambiare auto per un modello più economico, fare la spesa in modo più efficiente, etc.
Che la si tiri da un lato o dall’altro, la coperta rimane sempre della stessa lunghezza e una delle due estremità sarà sempre troppo corta. Devi decidere quale lato è più importante per te.
Il mio consiglio è di non pensare che una casa più grande o un’auto di lusso siano necessariamente correlati alla tua felicità. Si tende a spendere perché alla ricerca di status o di una comodità di cui ne percepiamo i benefici per pochissimi giorni, se non addirittura ore. Una volta ottenute, queste “cose” diventano la normalità e la nostra felicità ritorna al livello precedente.
2) 450 euro per le spese discrezionali
Utilizzerei il 30% dei 1500 euro al mese per le spese discrezionali come divertimento, lo shopping e gli hobby. Stiamo parlando di circa 450 euro da usare per le cose che desideri.
Sono spese di cui potresti fare a meno senza grossi impatti sulla tua vita. Fanno parte di questa categoria lo shopping, i viaggi, le cene fuori, gli hobby, l’intrattenimento, etc. Sono attività importanti, che arricchiscono la nostra vita sociale e contribuiscono a renderci felici. Ma devi fare attenzione a non “sforare” troppo rimanendo quanto più vicino possibile al 30% sopra indicato.
Così come non sarebbe ideale destinare solo il 10% dello stipendio ad attività ricreative, non lo sarebbe spenderci il 60%. Bisogna usare la giusta misura. A meno che tu non sia riuscita/o a limitare talmente tanto le tue spese primarie da avere un cospicuo denaro extra per quelle discrezionali. Se così fosse, spero tu non abbia scelto di vivere sotto un ponte 🙂
Molto spesso non ci rendiamo conto di quanto spendiamo in acquisti discrezionali e come sperperiamo i nostri soldi. Pensa all’abbonamento nella palestra più in voga della tua città che ogni mese ti succhia 125 euro dal conto corrente. Oppure alle subscription di Netflix, Disney, Paramount, Prime Video e Sky all-inclusive che paghi in contemporanea e che, quando va bene, usi un paio di volte al mese.
Acquisti che non aggiungono molto alla tua vita, e soldi letteralmente buttati!
La palestra che si trova leggermente più lontano da casa tua ha un prezzo più abbordabile e potrebbe non essere così male come pensi. Sarà sicuramente meno “luccicante” e con meno frequentazioni altolocate, ma il tapis-roulant è il medesimo così come lo è la qualità delle persone (occhio che quest’ultima potrebbe essere addirittura superiore).
Allo stesso modo, non ti serve avere 10+ servizi di intrattenimento in streaming perché sai anche tu di non aver abbastanza tempo per sfruttarli appieno. Meglio rescindere quelli che non usi.
3) 300 euro per risparmi e investimenti
La restante parte delle 1500 euro al mese (il 20%) la userei per alimentare i miei risparmi e investimenti. Si tratta di circa 300 euro.
Ricavarsi una parte dello stipendio con cui “pagare me stesso nel futuro” è una delle cose per me più importanti quando si parla di finanza personale.
Molto spesso pensiamo edonisticamente che godersi la vita oggi sia più importante rispetto a costruirsi un solido futuro finanziario. Questa visione ha dei forti limiti.
Con il passare del tempo maturo sempre di più la convinzione che vivere appieno la propria vita abbia poco a che vedere con i soldi. Quando penso a cosa mi rende realmente felice, al primo posto ci sono le relazioni: mia moglie, la famiglia, gli amici (quelli veri, altamente selezionati), etc.
Poi c’è la libertà.
La libertà di poter andare a fare la spesa senza dover far troppa attenzione al prezzo di un prodotto. La libertà di poter continuare a vivere la mia vita anche se perdessi il lavoro (per un periodo ovviamente). Non è stato sempre così. Vedo bene la differenza oggi rispetto a quando questa libertà non l’avevo, quando anche pensavo erroneamente che le cose importanti della vita fossero altre.
La libertà è quella che mi piace vivere nel presente, ma anche quella che vorrei avere e preservare per il mio futuro. La libertà di non dover necessariamente aspettare la pensione per smettere di lavorare, o di dover restare aggrappato a un lavoro che potrebbe non piacermi solo perché vincolato dallo stipendio. Ma forse sto filosofeggiando un po troppo, con questi temi il rischio di divagare è senmpre dietro l’angolo :). Torniamo a noi.
Dapprima destinerei questi 300 euro alla costruzione di un fondo di emergenza. Grazie a questo strumento riuscirei a garantirmi una sana dose di tranquillità per il presente. Con questi soldi potrei far fronte a qualsiasi tipo di emergenza (fino a un certo punto ovviamente, non per sempre) avendo il tempo di rimettermi in carreggiata. Non importa che si tratti della perdita del mio lavoro, di una malattia o per prendermi un periodo di riflessione. Il fondo di emergenza serve a questo.
Una volta accumulato risorse per garantire la mia libertà e serenità nel presente, penserei alla libertà del mio io futuro. Come? Investendo una parte di questi soldi per il lungo termine.
Avendo 34 anni, mi focalizzerei su investimenti che possono portare dei rendimenti significativi nel lungo termine, come le azioni. Per fruire dei benefici fiscali, destinerei la metà di questi soldi a un fondo pensione che abbia una linea azionaria. L’altra metà la investirei in un piano di accumulo (sempre azionario) così da poter avere liquidità disponibile senza dover necessariamente aspettare l’età pensionabile.
È chiaro che questo approccio non funziona per chi è più avanti con l’età. In casi come questo è saggio aggiungere una componente obbligazionaria al proprio portafogli. Questa sarà tanto più grande quanto si è anziani. I più audaci tengono comunque una significativa componente azionaria anche nella fase finale della propria vita. Credo che io sarei tra questi.
E le 2 mensilità extra?
Che fine hanno fatto le 2 mensilità “extra”? Mi riferisco alla tredicesima e la quattordicesima.
Quello che consiglio è, se praticabile, di aggiungere questi soldi al 20% discusso precedentemente. È di particolare rilevanza se non si è ancora costruito un fondo di emergenza. Una volta raggiunto questo obiettivo, investirei una fetta importante di questo denaro per il lungo termine.
La teoria del 50/30/20
Sulla base di cosa ho deciso di suddividere le spese secondo quanto indicato in questo articolo? Ho applicato la regola del 50/30/20.
Si tratta di una regola ideata dalla senatrice americana Elizabeth Warren e divulgata nel suo libro “All Your Worth”. È un modo semplice per creare un budget che bilanci i tuoi bisogni, desideri e obiettivi finanziari.
Tuttavia, è importante sottolinearne un limite evidente di questo framework: non può essere utilizzato da chi guadagna somme molto più basse dello stipendio medio (come purtroppo tanti italiani). La quasi totalità del reddito è tipicamente dedicata alle esigenze primarie individuali e/o della famiglia.
In questi casi la priorità principale dovrebbe essere l’aumento del proprio reddito. Ma mi fermo onde evitare di entrare troppo nello specifico di un tema che sfocerebbe inevitabilmente fuori dal perimetro di questo articolo.
Allo stesso modo, la regola non si applica a chi percepisce dei redditi molto superiori a quello preso in esame. Questi individui avranno la possibilità di finanziare il proprio stile di vita con meno del 50% del reddito mensile. Discorso analogo sulla percentuale dello stipendio a disposizione per gli investimenti. Insomma, dinamiche molto diverse da quelle descritte qui.
Conclusione: usa la regola per raggiungere i tuoi obiettivi
Con questo articolo spero di averti trasmesso un metodo semplice per gestire i tuoi soldi, fornendoti l’esempio di come li gestirei io al posto tuo.
L’idea non è quella di dirti cosa devi fare: solo tu sai come raggiungere la tua felicità. Quello che conta è imparare come raggiungere i tuoi obiettivi finanziari ed avere strumenti che ti facilitino la vita nel perseguirli. Spero che ti sia utile.
Domande per i lettori
Come suddividi le tue spese mensili? Cosa pensi della regola del 50/30/20 come strumento per pianificare le proprie spese? Conosci altri metodi più efficienti/utili per farlo?
Bellissimo articolo!
Non riesco però a pensare alla situazione di chi vive a Milano! Sul budget delle spese necessarie a 750€ credo ci siano stati diversi infarti!
Grazie del feedback FC.
Si hai ragione, 750€ sono pochini per Milano ma ti permettono comunque di avere una stanza in una casa in condivisione o un monolocale. Questo, ovviamente, per chi vive da solo/a. Nel caso di una famiglia applicherei il 50% al totale del reddito familiare. Con una cifra attorno ai 1.000/1.500 euro si riuscirebbe a trovare con più facilità 🙂 Poi c’è la periferia o i comuni limitrofi dove 750€ sarebbero anche fin troppi (ma potrebbero aumentare le spese per il trasporto).