Le obbligazioni (dette anche “bond” in inglese) sono uno strumento fondamentale per investire in modo corretto. Ma come si fa a investire in obbligazioni? In questo articolo ti fornirò una guida per farlo nel modo giusto.
Perché investire in bond?
I bond o obbligazioni sono da sempre, assieme alle azioni, una componente essenziale di un portafoglio finanziario che si rispetti. Leggi questo articolo se ti interessa come investire in azioni.
Le obbligazioni conferiscono stabilità ad un portafoglio d’investimento. Più nello specifico, le obbligazioni servono a fare da contrappeso alle azioni. Quest’ultime, infatti, costituiscono la componente che genera la gran parte dei rendimenti di lungo termine del portafoglio, ma nel breve periodo possono generare notevole volatilità. La volatilità delle azioni non è un problema nel lungo periodo. È ampiamente dimostrato che in orizzonti temporali lunghi le aziono aumentano abbondantemente il loro valore nonostante gli inevitabili e periodici ribassi.
Ma non tutti hanno una tolleranza al rischio sufficiente per “cavalcare” questa volatilità, così come non tutti gli investitori hanno obiettivi di investimento a lungo termine.
Come funzionano le obbligazioni?
Le obbligazioni vengono utilizzate proprio per bilanciare la volatilità delle azioni agendo da “stabilizzatore” all’interno del portafoglio titoli. I bond, infatti, sono strumenti di credito attraverso cui un’emittente chiede dei soldi in prestito promettendo di ripagare il possessore dell’obbligazione in un determinato arco temporale.
Essendo titoli di credito, sono soggette a rischi diversi rispetto alle azioni: tipicamente quello che il valore del titolo scenda rispetto al costo di acquisto e il rischio di credito, cioè che l’emittente non riesca più a pagare. Il rendimento delle obbligazioni, invece, deriva da due componenti fondamentali: la cedola (o coupon) pagata periodicamente dall’emittente e l’eventuale capital gain generato dalla vendita del titolo prima della scadenza dello stesso.
Si tratta, quindi, di strumenti con un profilo di rischio strutturalmente più basso rispetto ad altri. Acquistare obbligazioni emesse da aziende con un buon rating mantenendole fino alla scadenza dovrebbe essere un investimento relativamente “sicuro“.
Come si fa a comprare obbligazioni?
Tipicamente esistono due modi per acquistare obbligazioni: (1) l’acquisto del titolo obbligazionario specifico oppure (2) l’acquisto di quote di un fondo obbligazionario.
1) L’investimento obbligazionario diretto
Per acquistare un obbligazione specifica occorre rivolgersi direttamente da un intermediario autorizzato oppure usare un conto trading. Ci sono casi, come per i titoli di stato italiani, in cui acquistare l’obbligazione può essere più complesso del previsto dovendo necessariamente procedere tramite una banca recandosi recarsi allo sportello o usando l’home banking in determinate giornate in cui vengono emessi questi titoli. L’alternativa è di acquistarli in un secondo momento nel mercato secondario (al prezzo di mercato e non più quello di emissione). Gli altri aspetti a cui far attenzione sono legati al fatto che stai acquistando un singolo titolo e non un paniere diversificato.
Occorre che presti particolare attenzione al rating della società emittente, alla tipologia/settore del titolo obbligazionario che stai acquistando e alla durata dello stesso. Più lontana è la scadenza di un’obbligazione, più esposta sarà quest’ultima all’eumento/diminuzione dei tassi di interesse e, quindi, maggiore potrebbe essere l’oscillazione del suo rendimento complessivo. Tieni questo aspetto bene a mente prima di investire per evitare di aumentare involontariamente la volatilità del tuo portafogli.
Per fare un esempio, un titolo di stato di un paese sviluppato e sovrano ha un profilo di rischio più alto rispetto a un’obbligazione emessa da una società. Allo stesso modo, uno strumento con scadenza a 30 anni è più rischioso rispetto a uno che scade tra due.
2) Investire tramite quote di fondi obbligazionari
Un metodo alternativo all’acquisto diretto di un’obbligazione è quello di comprare quote di fondi che a loro volta investono in obbligazioni. Uno dei metodi più semplici per farlo è tramite gli ETF obbligazionari.
Analogamente per gli ETF azionari, quelli obbligazionari sono costituiti da svariate obbligazioni diverse presenti al loro interno. Grazie a questa caratteristica, questo tipo di strumento conferisce ampia diversificazione, difficilmente sarebbe ottenibile acquistando direttamente i singoli titoli. In aggiunta, come per gli ETF azionari, quelli obbligazionari sono estremamente liquidi perché vengono scambiati in borsa. Se ti interessa sapere di più sugli ETF, leggi il post in cui approfondisco il tema.
Per comprare un ETF obbligazionario occorre solo avere un conto trading o un home banking e individuare il titolo che più si addice alle tue esigenze. Esistono ETF obbligazionari focalizzati su varie tipologie d’investimento tra cui titoli di stato di paesi sviluppati e/o emergenti, corporate bonds di aziende categorizzate per rating creditizio etc.
Quando conviene investire in obbligazioni?
Non esiste un momento perfetto per investire in obbligazioni. Ci sono, tuttavia, dei periodi in cui acquistare bonds può essere più conveniente rispetto ad altre asset class. In questo articolo non ho la possibilità di spiegarti nel dettaglio in funzionamento delle obbligazioni, materia che richiederebbe più articoli dedicati e che può essere molto complessa a secondo del livello di profondità a cui si scende. Esistono tuttavia dei concetti base che ritengo importanti e vorrei trasmetterti.
Esiste una forte relazione tra tassi d’interesse e rendimenti obbligazionari. Il ragionamento è complesso ma alla base possiamo affermare che quando i tassi d’interesse aumentano, gli investitori interessati ai bond richiederanno un rendimento maggiore per acquistarli. Per i bond già emessi (quindi già acquistabili sui mercati secondari presso la tua banca o conto trading) questo comporterà l’abbassamento del prezzo di mercato, facendo aumentare il rendimento di conseguenza.
Uno dei momenti migliori in cui investire in obbligazioni, quindi, è proprio quando i tassi d’interesse raggiungono livelli di picco. Durante queste fasi economiche, le obbligazioni vengono scambiate a prezzi più bassi, permettendoti di ottenere rendimenti superiori nel tempo.
La mia opinione sugli investimenti obbligazionari
Dal mio punto di vista, un investitore comune farebbe sempre bene ad avere una percentuale del proprio portafoglio allocata su obbligazioni.
Poichè i bond servono a ridurre la volatilità di un portafoglio, è sempre bene avere una componente obbligazionaria nel proprio portafoglio. La proporzione ideale varia in base alla tua età: è opinione diffusa che un investitore giovane dovrebbe allocare la gran parte del portafoglio in azioni con una componente obbligazionaria relativamente piccola. La proporzione di obbligazioni, quindi, dovrebbe crescere con l’aumentare dell’età fino ad arrivare a essere preponderante nel momento in cui uscirai dal mondo del lavoro e hai bisogno di vivere grazie ai tuoi investimenti.
Un altro suggerimento che ti do è di evitare il market timing. In questo post ho provato a spiegare nel dettaglio perché la maggior parte degli investitori non professionali dovrebbero starne alla larga. Se vuoi acquistare obbligazioni per conferire maggior stabilità e ridurre la volatilità del tuo portafoglio, ti consiglio di non aspettare il momento perfetto ma di aggiungere questa componente appena possibile.
Domande per i lettori
Ritieni sia utile avere obbligazioni all’interno di un portafoglio d’investimento? In base a cosa determini quanto significativa dovrebbe essere la componente obbligazionaria del tuo portafoglio? Preferisci acquistare singole obbligazioni oppure fondi/ETF? In base a quali criteri scegli i titoli da acquistare?